Morire in guerra di malattia

Il censimento dei caduti altotiberini nella Grande Guerra  permette di analizzare con grande dettaglio le cause di morte dei militari. Non è stato possibile accertare in tutti i casi il tipo di ferita o di malattia, o di circostanza, che risultarono fatali ai combattenti. Non avveniva sempre, infatti, l’annotazione del decesso nei registri municipali di stato civile; né, quando avveniva, vi si riportava necessariamente la causa di morte. Inoltre le informazioni al riguardo fornite dagli Albi d’Oro dei caduti redatti dall’allora Ministero della Guerra sono generiche; quelle ricavabili da fonti di archivio locali assai frammentarie. I dati reperiti appaiono comunque rilevanti e assai significativi per ulteriori e più specialistici studi.

Vorremmo soffermarci sui decessi per malattia. Le guerre hanno sempre mietuto una larga messe di morte per le patologie più varie, riconducibili soprattutto alle infezioni e ai disagi provocati dalla vita bellica. Lo sviluppo della tecnologia militare e tattiche di assalto che lanciavano al massacro masse di soldati fecero sì che per la prima volta, nella Grande Guerra, morissero più soldati in combattimento o per ferite di quanti fossero vittime di malattie. Tuttavia rimase molto elevato il numero dei decessi per varie infermità. Si stima che riguardò circa il 20% dei caduti italiani, una percentuale più che doppia di quella francese.

I dati altotiberini in realtà dipingono un quadro ancor più grave. Le morti accertate per malattia sono infatti 736, pari al 30,5% del totale dei decessi per cause belliche, incluso i dispersi. E bisognerebbe aggiungere gli almeno 199 prigionieri della valle morti per varie infermità e sfinimento nella miriade di campi di prigionia nei quali furono internati.

La Grande Guerra fu guerra di trincea. E proprio nella vita disagevole e precaria della trincea, tra avversità atmosferiche, mancanza di igiene e precaria assistenza sanitaria, trovarono l’ambiente ideale per insorgere e diffondersi quelle patologie che seminarono la morte tra i soldati. Talvolta si trattò di letali forme epidemiche di enterite, di tifo, di colera, fino alla micidiale influenza detta “spagnola”, che dal settembre 1918 falcidiò sia la popolazione civile che quella militare.

Il quadro statistico che segue, nella crudezza delle informazioni offerte, aiuta a comprendere meglio quella guerra e gli stenti cui furono sottoposti i combattenti. ….