Franchetti in una dei suoi viaggi in Africa.
Franchetti, al centro, con il sen. Baroni e Giustino Fortunato.

Si ammorbidiscono i toni

In un clima di acuta tensione, le elezioni del 1904 ribadirono la supremazia di Franchetti, che ricevette il consenso di oltre il 56% dei votanti nel collegio. La sua vittoria, per quanto netta, fu meno travolgente in città, dove ebbe un 10% in meno di voti. Crescevano i socialisti, che conquistarono oltre il 29% dei suffragi. A Città di Castello Franchetti raccolse 569 voti, il socialista Francesco Bonavita 366, un terzo candidato di area moderata, Raffaello Ricci 175.
Dopo qualche mese i socialisti tifernati ebbero per la prima volta modo di rivedere in parte il loro duro giudizio sul barone. Quando egli, alla Camera, votò contro l’ordine del giorno Marsengo Bastia, che ribadiva la continuità del programma giolittiano, da lui sposato durante la campagna elettorale, “La Rivendicazione” commentò: “Siamo quasi sinceri di una cosa: che il Franchetti, votando in quel modo, ha voluto votare contro l’affarismo imperante, contro quella politica nefasta di succhionismo, che rode e corrode la politica italiana.” I socialisti chiesero al barone di spiegare agli elettori del collegio altotiberino “l’ingranaggio di questo affarismo” e inviarono segnali di dialogo: “Dimostrateci che il vostro nome di studioso colto, di onesto non è immeritato del tutto”.
Anche i primi risultati dell’inchiesta sulla Marina, presieduta da Franchetti, servirono a riavvicinarlo in qualche modo ai socialisti. “La Rivendicazione”, ammise che l’inchiesta aveva “colpito nel vivo” il mondo dell’affarismo. Tornò quindi a chiedere a Franchetti di trarre tutte le conseguenze da quella vicenda e di avvicinarsi al popolo per spiegargli tutti gli intrighi nazionali: allora – dichiarò – “ci avrete fra gli ascoltatori plaudenti; collaborerete così all’opera nostra di educazione e non tutto andrà perduto di quello che voi fate onestamente”.
Estratto, senza note, del saggio Le vicende politiche di Leopoldo Franchetti a Città di Castello, di Alvaro Tacchini, in Leopoldo e Alice Franchetti e il loro tempo, a cura di A. Tacchini e P. Pezzino, Petruzzi Editore, 2002.