Palazzo Vecchio e l’entrata delle logge prima del restauro (1898).
Il reparto stampa dello Stabilimento Lapi (1895).
Il rifacimento della facciata di Palazzo Vecchio Bufalini (1899).
Piazza Vitelli; sulla sinistra, il tetto del complesso di San Fortunato (1899).
L'isolato demolito per far posto alla sede della Cassa di Risparmio (1902).
Inizio della costruzione della sede della Cassa di Risparmio (1904).
Sala degli sportelli della Cassa di Risparmio (1933c.).
La farmacia Bini nell'edificio dell'ex canonica di San Fortunato (1899).
Piazza Vitelli, in una cartolina anteriore al 1906.
Piazza Vitelli e il monumento a re Vittorio Emanuele II (1930c.)
La facciata di Palazzo Vecchio Bufalini su piazza Costa (1927).

Piazza di sopra

Così appariva, negli ultimi anni del XIX secolo, la facciata su “piazza di sopra” di Palazzo Vecchio Bufalini. Si noti, sopra l’ingresso del loggiato, l’insegna dello Stabilimento Lapi. Sulla destra, si intravede la canonica di San Fortunato. La chiesa di San Fortunato, che occupava il centro della piazzetta, era stata stata demolita per ragioni di sicurezza nel 1877.

Lo Stabilimento Tipo-Litografico di Scipione Lapi, un vanto per la città e rinomato in Italia, occupava i saloni dell’attuale spazio espositivo “Il Quadrilatero”.

Nel 1898, in un’epoca di grave crisi economica, per dare lavoro ai disoccupati il Comune deliberò il restauro della facciata di Palazzo Vecchio Bufalini prospiciente Piazza Vitelli. L’anno dopo, sempre per creare occasioni di lavoro per i disoccupati, venne atterrata la canonica di San Fortunato, che si scorge sulla destra.

L’insieme degli interventi attuati tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 dettero decoro a Piazza Vitelli, che allora si presentava assai malandata.

Di una nuova sede per la Cassa di Risparmio si cominciò a parlare già nel 1882, individuando nella odierna posizione la più idonea. L’impresa parve però troppo costosa e ancora inopportuna. Vi fu però, nel 1886, un primo passo concreto, con l’acquisto di due edifici siti presso la piazza, lungo l’attuale via Angeloni (allora via Cavour). Nel gennaio del 1901 fu bandito il concorso per progetti. Prevalse quello dell’architetto folignate Vincenzo Benvenuti.

La demolizione degli stabili preesistenti iniziò nel 1902. La posa della prima pietra del nuovo edificio avvenne l’11 agosto 1904. La lentezza dei lavori e la palese lievitazione delle spese finirono con il trascinare la Cassa nelle vivaci diatribe politiche che agitavano la Città di Castello di inizio Novecento.

La Cassa di Risparmio aveva una elegante “sala degli sportelli”, ricavata nell’antica scuderia Bufalini. Nel luglio del 1912 il presidente Corsi ebbe la soddisfazione di poter convocare per la prima volta l’assemblea degli azionisti nella nuova sede. Lo scalone interno sarebbe stato completato nel 1920.

La rinomata farmacia di Angiolo Bini, allora proprietario anche di Fontecchio e dello Stabilimento Idroterapico e Balneario sito nella sua palazzina oltre la stazione ferroviaria, aveva sede nell’ex canonica di San Fortunato, demolita nel 1899.

La prima edicola fu istallata nella piazza. La sistemazione di Palazzo Vecchio Bufalini sarebbe stata completata con la copertura a vetri del loggiato, allora adibito a mercato dei cereali e, a carnevale, a ritrovo pubblico per festival popolari.

Il monumento a Vittorio Emanuele II venne inaugurato nel 1906. La Città di Castello monarchica lo volle alzare per non dimostrarsi da meno di quella democratica, che già nel 1887 aveva voluto il monumento a Garibaldi. La statua del re sarebbe stata trasferita dalla piazza ai giardini del Cassero nel 1937.

Quando ormai appariva prossimo il completamento della sede della Cassa di Risparmio, il Comune pose mano al restauro della facciata di Palazzo Vecchio Bufalini. Le sue  facciate lasciavano molto a desiderare: quella rivolta verso l’odierna Piazza Andrea Costa era stata a suo tempo costruita con pietra arenaria di scarsa qualità che, sfaldandosi, aveva alterato la modanatura.