La stazione e il “trenino” (21 luglio 1898).
La stazione ferroviaria e, sullo, sfondo, le mura.
La prima stazione ferroviaria da piazza Garibaldi.
Porta Sant'Egidio, ancora con le mura e i suoi "torrini"
Il monumento a Garibaldi (1927).
Piazza Garibaldi, la stazione e la Palazzina Bini (1892).
Gara sportiva in piazza Garibaldi (1913).
La nuova stazione ferroviaria (1940).
Il Caffé Appennino in Piazza Garibaldi (1942).
Giardini di Piazza Garibaldi e il primo Bar Tassi (1939).
Palazzo Vitelli a Sant'Egidio (1920).
Facciata dell'ex-chiesa di Sant'Antonio (1927) in piazza Gioberti.
Ex-chiesa di Sant'Antonio, sull'omonima via.

Piazza Garibaldi e la stazione

L’inaugurazione ufficiale della linea ferroviaria “Arezzo-Fossato” avvenne il 15 agosto 1886. Lo si chiamava comunemente “trenino” perché si trattava di una linea secondaria a scartamento ridotto.

 

La stazione tifernate della Ferrovia Appennino Centrale si affacciava su Piazza Garibaldi, Dove sono attualmente i giardini c’era la fossa del “giuoco del pallone”, ancora non colmata.

 

La scelta di piazza Garibaldi per situarvi la stazione ferroviaria portò alla sistemazione di tutta la piazza e delle vie di accesso per rendere più bella la zona. Anche la Società dell’Appennino Centrale contribuì allo sforzo per dare decoro all’area, livellando a proprie spese la via di circonvallazione esterna presso la porta.

 

Contestualmente alla costruzione della stazione ferroviaria, venne abbattuta l’antica porta Sant’Egidio, sostituita da una “barriera” delimitata da due “torrini”. Sarebbero stati demoliti, insieme alle mura adiacenti, nel 1927.

 

L’inaugurazione della statua di Garibaldi, l’Eroe dei Due Mondi,  ebbe luogo il 3 luglio 1887. Il monumento sarebbe stato spostato nel vicino giardino nella seconda metà degli anni ’30.

 

Dietro la stazione ferroviaria, la Palazzina Bini ospitava nella torre l’Osservatorio Meteorologico e, nel suo complesso, i bagni pubblici e uno Stabilimento Idroterapico di proprietà del farmacista Angiolo Bini.

 

La parte dell’antico fossato che si situava sulla destra di porta S. Egidio era denominata “giuoco del pallone”, perché da tempo immemore vi si praticava questo sport, assai diverso dall’odierno foot-ball.

 

La stazione ferroviaria tifernate venne ampliata e strutturata negli anni ’30, quando sembrava imminente la prosecuzione della Ferrovia Centrale Umbra da Umbertide verso Sansepolcro. La stazione, insieme all’intera linea ferroviaria, sarebbe stata distrutta dai tedeschi in ritirata nel luglio 1944.

 

I tavolini dello storico Caffè Appennino in una Piazza Garibaldi ancora non invasa dal traffico. Era già stato rimosso il monumento a Garibaldi.

 

Con l’abbattimento delle mura e dei “torrini” di porta Sant’Egidio iniziò la riqualificazione dell’intera zona. L’area dell’antico “giuoco del pallone” venne adibita a giardino. Vi trovò sede definitiva il monumento a Garibaldi e vi avviò un piccolo bar Adolfo Tassi.

 

Palazzo Vitelli a Sant’Egidio e la stazione. La foto è ripresa dalla torre dell’osservatorio meteorologico della Palazzina Bini. Si notino i panni lasciati ad asciugare dalle lavandaie ai margini del fossato del torrione di porta Sant’Egidio. Palazzo Vitelli a Sant’Egidio fu abitato fino a qualche anno dopo la seconda guerra mondiale. Per ultima, vi dimorò la principessa Isabella Rondinelli Vitelli Boncompagni Ludovisi. B
Le foto delle due facciate dell’ex-chiesa di Sant’Antonio risalgono al 1927. Faceva parte del complesso chiesa-convento della potente congregazione dei Gesuiti. L’ex-chiesa, ora auditorium, è stata laboratorio della Scuola Operaia “G. O. Bufalini”; successivamente, sede delle Ceramiche Baldelli e infine palestra scolastica.