Piazza Fanti all’inizio del ‘900.
La fabbrica di confetti Milanesi & Puletti.
Il Teatro Bonazzi.
Interno del Cinema Vittoria.
Corso Cavour in epoca fascista.
Corso Cavour, già Corso Vecchio.
Il Palazzo del Podestà (1894).
Sbocco di Corso Cavour in "piazza di sotto".

Piazza Fanti e corso Cavour

In Piazza Fanti, già “piazza del pesce”, esisteva il grande negozio di Guglielmo Milanesi e Vittorio Puletti, successori di Giuseppe Pasqui; vi si vendevano generi coloniali, dolciumi, alimentari, ferramenta e tante altre cose. Sulla sinistra, il laboratorio per la produzione di confetti che faceva capo allo stesso negozio.

La fabbrica di confetti della ditta “Milanesi & Puletti” fu avviata nel 1907, ampliando un piccolo laboratorio che esisteva da circa 30 anni.

L’edificio in Piazza dell’Incontro da qualche anno in via di ristrutturazione era il Cinema Vittoria. Ma prima di assumere questa denominazione si chiamava Teatro Bonazzi. All’inizio del ‘900 apparteneva a Bartolomeo Giordano. Era lì che si esibivano gli attori dilettanti dell’Accademia Filodrammatica Tifernate. Il “Bonazzi”, amato ritrovo cittadino, ospitò anche opere liriche, spettacoli di varietà e veglioni carnevaleschi.

Interno del Teatro Vittoria, quando già era stato adattato a sala cinematografica. Il “Bonazzi” assunse la nuova denominazione dopo la prima guerra mondiale.

Il Palazzo del Podestà dopo i restauri della facciata effettuati nel 1929. Al pianterreno, dove ora si situa la sala espositiva, vi erano i locali dell’ufficio postale e del telegrafo.
All’imbocco di Corso Cavour. sulla destra, si trovava il frequentatissimo Caffè Americano.

Immagine di Corso Cavour in un giorno di mercato. Fu ripresa nel 1894 dal litografo e fotografo Enrico Hartmann dalla sua abitazione, a fianco della Tipografia Grifani Donati. Si può apprezzare la visuale del Palazzo del Podestà prima dei successivi restauri e, sullo sfondo, la facciata ancora dimessa di Palazzo Vecchio Bufalini verso Piazza Vitelli.

Lo sbocco di Corso Cavour verso “piazza di sotto”, con la loggetta trecentesca che collega il palazzo comunale al palazzo di fronte e il negozio di Filippo Darderi.