La ristampa dei “Rerum Italicarum Scriptores”

A quell’epoca Lapi era già riuscito a conquistare Carducci a un ben altro progetto di straordinario valore culturale e di complesso impegno editoriale: la ristampa critica dei Rerum Italicarum Scriptores,la raccolta degli storici italiani dal VI al XVI secolo ordinata da Ludovico Antonio Muratori nella prima metà del ‘700.
L’ambiziosa iniziativa prese corpo nel 1893. A settembre il ministro della Pubblica Istruzione Fernando Martini, in visita all’Esposizione Agricola e di Arte Antica di Città di Castello, si recò allo stabilimento di Scipione Lapi e lo invogliò a tale impresa. Lapi ne parlò con Vittorio Fiorini, studioso e autorevole dirigente del ministero della Pubblica Istruzione, che fu affascinato dall’entusiasmo dell’editore tifernate. Già allievo del Carducci, Fiorini fece partecipe dell’idea il poeta, che si impegnò a scrivere la prefazione.
Risalgono proprio al 6 novembre 1893 i primi contatti in tal senso tra Lapi e Carducci: “Sono grato al prof. Vittorio Fiorini di averle parlato della ripubblicazione con aggiunte e correzioni dell’opera Rerum Italicarum Scriptores e mi ha confortato molto il giudizio che Ella mi ha dato, cioè che la ripubblicazione è opportuna e di sperabile successo. La speranza mi è aumentata quando il Fiorini mi ha scritto che Vostra Signoria accetta di fare nel prossimo aprile la prefazione al primo volume riassumendo la storia della Società Palatina e giudicando l’opera del Muratori come erudito. Mi affretto a ringraziarla, perché mi ha aumentato il coraggio con questo suo vero e potente auxilium”.