Esercitazione di composizione meccanica.
Esercitazioni pratiche nel nuovo laboratorio.

Gli anni ’50

Nonostante le difficoltà nell’attuare le ambizioni editoriali, che pure continuavano a far capolino di tanto in tanto, gli anni ’50 furono un periodo importante per la Scuola e per l’industria tipografica alla quale faceva riferimento. Con il rilancio dello Stabilimento Lapi, tutte le aziende tifernati tornarono alla piena produttività; nel 1953 si aggiunse un’altra cospicua realtà, la Società Poligrafica Editoriale. Il contesto locale presentava ancora luci e ombre. Il limite principale rimaneva la cronica fragilità finanziaria delle tipografie – soprattutto della “Leonardo da Vinci” e della “Unione Arti Grafiche” –, che impediva il necessario rinnovamento tecnologico. Però il prestigio della piazza tifernate si manteneva altissimo.

Fu in questo contesto che si sentì il bisogno di iniziative che, oltre a rafforzare l’immagine della città, aprissero nuovi orizzonti all’industria tipografica. La Scuola diventò allora un indiscusso punto di riferimento per intellettuali, operatori economici ed enti locali. Una prima esposizione retrospettiva del libro, con mostra-concorso nazionale per le migliori copertine, ebbe luogo a Palazzo Vitelli alla Cannoniera nel 1952. Due anni dopo sorse la Pro Tiferno, con lo scopo di promuovere la città dal punto di vista culturale, economico e turistico; ne divenne presidente proprio Angelo Baldelli. In virtù della perfetta sinergia tra Scuola e Pro Tiferno, si aprì una lunga stagione di importanti eventi, per i quali la Scuola realizzò i cataloghi e tutto il materiale a stampa: la mostra regionale del libro del novembre 1956, allestita a Palazzo Magherini Graziani, con una sezione dedicata al libro umbro dalle origini al ‘500; la mostra del 1957 Liber Librorum. Prima esposizione in Umbria, nella Pinacoteca Comunale, con il concorso internazionale per una nuova edizione della Bibbia a celebrazione del V centenario della Bibbia di 42 linee di Gutenberg; una quarta Mostra del Libro nel 1959, sempre in Pinacoteca, con una rassegna retrospettiva della stampa tifernate dal secolo XVI ai primi del ‘900 ed una esposizione della produzione contemporanea; la mostra della stampa patriottica risorgimentale umbra, curata da Giovanni Cecchini nel 1962; e infine la mostra delle edizioni di Scipione Lapi, nel 1963 a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio, a cura di Giovanni Cecchini e Leopoldo Giombini.

 

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