La rocca di Citerna.
Distruzioni a Selci-Lama.
Lo Stabilimento Nardi in rovina a Selci-Lama.
Rovine di Umbertide presso il ponte sul Tevere.

Danni bellici nell’Alto Tevere umbro

La distruzione della rocca di Citerna

Oltre alle vittime e alle sofferenze umane, un’altra grave ferita fu inferta al patrimonio storico e monumentale di Citerna: tra le ore 11 e 12 del 16 luglio i tedeschi sono parole di don Angelo Ascani – apposero un buon quantitativo di dinamite alla rocca principale del paese e la fecero saltare tra un fragore infernale, distruggendo così anche quel ricordo di antiche vittorie!”. L’esplosione delle mine che distrussero il torrione viene ricordata “come una interminabile scossa sismica, un boato terrificante fa sussultare il suolo citernese”.

Dopo il passaggio del fronte, il Comune di Citerna censì gli edifici danneggiati: 80 case, 4 chiese, 3 scuole, 2 cimiteri, il palazzo comunale e un monastero. Nel marzo 1945 si quantificarono finanziariamente i danni: i beni immobili ne subirono per lire 1.400.000, la viabilità per lire 1.300.000, gli acquedotti per lire 150.000.

Danni bellici a San Giustino

Il passaggio del fronte lasciò a San Giustino 5 case inabitabili e 65 gravemente danneggiate. Erano stati lesionati il palazzo comunale, 7 scuole, 3 cimiteri, 3 chiese, la caserma dei carabinieri e la sala teatro. Per quanto riguarda il patrimonio abitativo, risultavano distrutti 165 vani, gravemente danneggiati 105, lievemente danneggiati 1.430. I ponti distrutti erano 27, quattro dei quali ferroviari. Per quanto riguarda gli impianti produttivi, a Selci Lama i tedeschi demolirono l’officina meccanica “Francesco Nardi & Figli”, nel capoluogo danneggiarono gravemente il Magazzino Tabacchi.

Nel marzo 1945 si quantificarono finanziariamente i danni: i beni immobili ne subirono per lire 4.000.000, la viabilità per lire 20.000.000, gli acquedotti per lire 750.000.

Danni bellici a Monte Santa Maria Tiberina

Nel comune si censirono un totale di 180 vani distrutti, 65 gravemente danneggiati, 230 lievemente danneggiati. Nel capoluogo, risultò inabitabile il 49% dei 357 vani esistenti prima del passaggio del fronte. I ponti distrutti furono 6,

Danni bellici a Umbertide

Nel capoluogo, risultò inabitabile il 48% dei 2.896 vani esistenti prima del passaggio del fronte; a Pierantonio, il 47% dei 360 vani. Complessivamente le distruzioni complete riguardarono 86 abitazioni e 430 vani; i vani gravemente danneggiati furono 90, i lievemente danneggiati 1.430.

Nel marzo 1945 si quantificarono finanziariamente i danni: i beni immobili ne subirono per lire 8.000.000, la viabilità per lire 14.000.000, gli acquedotti per lire 500.000.

 

Danni bellici a Montone

Nel comune di Montone si quantificarono nel 90% gli edifici colpiti durante il passaggio del fronte. Complessivamente ammontarono a 65 i vani distrutti, a 145 i gravemente danneggiati, a 545 i lievemente danneggiati. Nel capoluogo, risultò inabitabile il 43% dei 950 vani esistenti prima del passaggio del fronte. Inoltre i tedeschi distrussero 8 ponti.

Nel marzo 1945 si quantificarono finanziariamente i danni: i beni immobili ne subirono per lire 4.263.000, la viabilità per lire 5.700.000. Ma si trattava ancora di calcoli incompleti.

 

Danni bellici a Pietralunga

Pietralunga subì danni inferiori al proprio patrimonio urbanistico rispetto agli altri comuni della valle, con solo 2 edifici distrutti e 22 danneggiati. Nel marzo 1945 si quantificarono finanziariamente i danni: i beni immobili ne subirono per lire 2.267.000, la viabilità per lire 1.690.000, gli acquedotti per lire 215.000.

 

Per il testo integrale con le note e le referenze iconografiche, si veda il mio volume Guerra e Resistenza nell’Alta Valle del Tevere 1943-1944, Petruzzi Editore, 2016.