Il “Tre Bis” nel 1959. Sulla sinistra la stazione di servizio; sulla destra il bar e la sala-televisione.

Il “Tre Bis”

Un pregevole edificio impreziosì il quartiere. Proprio all’imbocco dell’attuale viale Carlo Liviero – che ancora non esisteva – sorse nel 1950 il complesso “Tre Bis”. Insieme alla stazione di servizio per autoveicoli, ospitava bar e tabaccheria al pianterreno e un ristorante al primo piano. Fu fatto costruire dall’imprenditore tifernate Antonio Nardi, già proprietario della segheria sita nei pressi.
Dietro all’edificio fu inaugurato in quell’estate il cinema all’aperto Arena Tre Bis, capace di accogliere centinaia di spettatori. Vi presero subito a proiettare film di qualità. Nel 1952 l’Arena venne addirittura ampliata. All’epoca la gestivano in società i gestori dei Cinema Eden e Vittoria. Ne era direttore Elia Zucchetti, noto filodrammatico tifernate. Proprio nell’Arena si svolgeva in estate il  concorso per Miss Tiferno, che fungeva da selezione per Miss Italia. Nel 1952 lo vinse Giulia Riccardini.
Dal bar del “Tre Bis” si accedeva a un’ampia sala TV. Fu grazie a quel piccolo teleschermo, con una cinquantina di persone intorno, che vidi qualcosa delle olimpiadi di Roma del 1960: ho ancora impressa negli occhi la vittoria di Livio Berruti nei 200 metri di atletica!
Come documentano le fotografie, il “Tre Bis” venne demolito nel febbraio 1971. Un gran peccato. Ebbe dunque solo 20 anni di vita uno dei pochi edifici della periferia belli a vedersi e veramente amati dalla popolazione.

Il “Tre Bis” in una cartolina postale dell’epoca: il Ristorante Bolognese si situava al piano superiore.
Passaggio del Giro Automobilistico dell’Umbria a fianco del “Tre Bis” (1954c).
La stazione del servizio. Sulla sinistra, vi era anche un negozio di tabacchi (1959).
L’elettrauto a fianco del “Tre Bis” (1959).
La commissionaria della Lancia tra il “Tre Bis” e il Palazzo Nardi (1970).
Il “Tre Bis” nel 1966.
Le macerie del “Tre Bis” dopo la demolizione (25 febbraio 1971).
La demolizione da altra angolazione.