Manifesto propagandistico del regime fascista contro i bombardamenti alleati.
Mario Senesi
Edificio colpito nel sobborgo del Gorgone.

Vittime del bombardamento del Gorgone

Il primo bombardamento alleato sull’Alta Valle del Tevere colpì la periferia orientale di Città di Castello la quarta domenica di gennaio. Gli aerei Liberators del 449° Bomber Group avevano come obbiettivo lo scalo ferroviario di Perugia, ma dovettero ripiegare su bersagli secondari. Poco oltre le ore 12.30 furono sopra Città di Castello e scaricarono bombe di grosso calibro – 30 o 50 a secondo delle fonti – lungo la strada provinciale per Fano e sul sobborgo del Gorgone. Non suonò alcun allarme aereo. Pochi minuti dopo tre velivoli, probabilmente appartenenti allo stesso reparto di bombardieri alla ricerca di obbiettivi secondari, raggiunsero Urbania, nel contiguo territorio marchigiano. Caddero bombe sul centro abitato, a quell’ora affollato di gente, e fu una tragedia, con 250 morti, 515 feriti e 284 case distrutte.

 

 

L’incursione su Città di Castello provocò tre morti:

Senesi Mario, di Salvatore, nato l’11 giugno 1925 a Città di Castello, dove risiedeva, meccanico, celibe, deceduto per “soffocamento per scoppio di bomba d’aereo”. Senesi tornava dalla messa domenicale e si trovava già in campagna; tentò di ripararsi in un fosso, ma fu sepolto vivo dal cumulo di terra sollevato da una delle bombe.

Guerrieri Giovanni, di Pietro, nato il 13 novembre 1873 a Città di Castello, dove risiedeva, muratore, coniugato con Domenica Neri.

Mariangeli Elio, di GioBatta, nato il 13 ottobre 1910 a Città di Castello, dove risiedeva, colono, coniugato con Margherita Vagnoni, deceduto in voc. Abeto.

 

 

Per il testo integrale, con le note e i riferimenti iconografici, si veda il mio volume Guerra e Resistenza nell’Alta Valle del Tevere 1943-1944, Petruzzi Editore, 2016.