Composizione con la linotype alla Tiferno Grafica.
Laboratorio della Tiferno Grafica.

Muta il volto dell’industria

Fu in questo periodo che andò in crisi la tradizionale struttura dello stabilimento tipografico al cui interno si svolgeva tutto il ciclo produttivo di composizione, stampa e legatoria. Apparve antieconomico soprattutto il mantenimento dei reparti di confezione dei libri e quando, nel 1963, con la Legatoria Tiberina, sorse la prima azienda specializzata del genere, le grandi tipografie cominciarono a smantellarli. Prese così corpo un nuovo indirizzo, accentuatosi nel corso degli anni e ampliatosi a tutto il settore, che portò a costituire imprese altamente specializzate in tutte le fasi di lavorazione. Queste aziende dovettero acquisire tecnologie avanzate e nel contempo allargare la clientela per garantire un adeguato sfruttamento degli impianti. Nel momento in cui moriva la vecchia tipografia omnicomprensiva, si avviava una polverizzazione del tessuto produttivo, con una proliferazione di imprese dedite alla fotocomposizione, alla fotolitografia, alla stampa e alla legatoria. Nonostante le ridotte dimensioni di molte di esse e il contesto radicalmente rinnovato, si riconfermava il rilievo dell’industria tifernate, capace ancora di soddisfare le richieste del mercato nazionale.

Il fenomeno della polverizzazione e della specializzazione produttiva ha portato a un considerevole incremento dell’occupazione. Da un lato si è riconfermata la capacità delle vecchie tipografie di formare addetti con forte competenza professionale, in grado anche di mettersi in proprio; dall’altro è emersa localmente una diffusa spinta imprenditoriale che, per esprimersi, attendeva solo il manifestarsi di condizioni favorevoli. In tale contesto ha svolto un ruolo importante la Scuola per le Arti Grafiche – poi Istituto Professionale di Stato -, che nel dopoguerra ha avviato alla professione tanti di quei giovani operai poi diventati artigiani e industriali.