Malcontento e repressione

Diversi fattori concorsero a dar corpo a una insoddisfazione che, in situazioni esasperate, poteva facilmente tradursi in vero e proprio rigetto della guerra. Innanzitutto i massacri cui andarono incontro le truppe italiane, con ondate di fallimentari attacchi frontali contro la fitta rete di reticolati e le munitissime difese dell’esercito austro-ungarico. Stragi che apparvero ai combattenti irrazionali e ingiustificate, prevedibili e quindi evitabili; e soprattutto un segno del disprezzo per la vita dei soldati da parte di chi ordinava offensive così inconcludenti e nel contempo costose in termini di perdite umane. Si insinuò pure una inevitabile diffidenza tra soldati e ufficiali…