La Festa della Madre e del Fanciullo nella frazione di Cornetto.
Assistenza alla gioventù nell'asilo cittadino.

L’Opera Nazionale Maternità e Infanzia

L’Opera Nazionale Maternità e Infanzia sorse con legge del 10 dicembre 1925. A Città di Castello l’Ambulatorio Femminile Fascista per la Protezione dell’Infanzia e della Maternità aprì nel marzo del 1927. Alcuni dati documentano il considerevole sforzo organizzativo profuso dal Fascio Femminile: nell’inverno del 1933 vennero distribuiti 40 pasti al giorno nel Refettorio Materno e 100 nel Refettorio Infantile; nel 1936 l’asilo nido dell’ONMI ospitò 31 bambini, l’asilo infantile 150 (50 dei quali assistiti dall’ONMI); il consultorio effettuò visite gratuite a 82 bambini e a 10 madri; in occasione della Giornata della Madre e del Fanciullo furono distribuiti 220 pacchi di vestiario, di dolciumi e una cospicua somma di denaro in premi. La distribuzione di latte a bambini poveri e malati aveva carattere giornaliero. Le visite a domicilio delle donne fasciste, oltre a consegnare sussidi e beni di prima necessità alle madri bisognose, servivano pure a diffondere principi più moderni di puericultura.
La sede dell’ONMI in via Crispi, l’attuale via Gramsci, apparve con il tempo “assolutamente insufficiente” e nel 1942 il comune cedette il terreno per erigere una nuova Casa della Madre e del Fanciullo in viale Vittorio Veneto.

Per un quadro più ampio del tema, si veda il mio volume Il fascismo a Città di Castello, Petruzzi Editore, Città di Castello 2004.