L’iniziativa politica dei fascisti

Ridotti all’impotenza gli avversari, i fascisti dettero corpo all’iniziativa politica. Nell’Alta Valle del Tevere i Fasci di Combattimento si costituirono ovunque tra l’aprile e il maggio 1921. Alla guida di quello di Città di Castello, subito dopo le elezioni, subentrò ad Eugenio Tommasini Mattiucci un altro squadrista, il possidente Giuseppe Antoniucci. Il 25 giugno uscì il primo numero di “Polliceverso”, settimanale del Fascio, prezioso documento per ricostruire le vicende politiche tifernati fino al 1926. Ne sarebbe stato direttore per due anni Angelo Falchi.

Mentre il fascismo tentava di accreditarsi come forza di governo locale, incombevano sul territorio problemi annosi e di ardua soluzione. I ceti meno abbienti soffrivano per il crescente costo della vita, per la carenza e la miseria degli alloggi e per la estesa disoccupazione. La pressione popolare che prima gravava sulle amministrazioni liberali, e che aveva messo a nudo l’inadeguatezza della giunta socialista nei pochi mesi in cui era rimasta al potere, rischiava ora di indirizzarsi contro i fascisti. Per evitarlo, il Fascio si fece subito interprete del diffuso malcontento, criticando l’“ingordigia” e le “mali arti” dei commercianti in merito al carovita e  denunciando l’incremento degli affitti e degli sfratti.

Per alleviare l’occupazione, non si poté però ricorrere ai consueti lavori pubblici da parte dell’amministrazione municipale: il commissario prefettizio Giulio Cesare Galligari mise in chiaro che la situazione finanziaria del Comune era “delle più critiche e tale da non consentire spese straordinarie di qualche importanza”. In un primo momento il Fascio ripose qualche speranza nei ceti più abbienti, nella convinzione che l’avvio di lavori nelle loro proprietà urbane e rurali avrebbe creato nuova occupazione. Dovette però ricredersi e attaccare quella “borghesia parassitaria” che si dimostrava insensibile al bene della comunità e suscitava il risentimento della popolazione: “Il volgo” – si legge in “Polliceverso” – “aggiunge che il Fascismo dovrebbe intervenire col bastone incitatore […] contro questi cotali, ritenuti i soli responsabili della generale miseria”….

 

Il resto del testo è nell’allegato.