L’esplosione della caserma dei carabinieri ad Anghiari.
Cippo in memoria della strage.

L’esplosione della caserma dei carabinieri ad Anghiari

Il 18 agosto 1944, verso le ore 10.30, esplose la caserma dei carabinieri di Anghiari: morirono sotto le macerie tre militi dell’Arma e 12 civili, tra cui 7 donne e una bambina. La bomba a orologeria, una miscela di tritolo, era stata innescata dai tedeschi prima di ritirarsi. Antonio Ferrini, subito sopraggiunto, vide una scena raccapricciante: “Al posto [della caserma], non si scorgeva che qualche rudere fumante, ed un ammasso di macerie cosparsi di frammenti di carne umana e di arti troncati; rimasi come pietrificato dinanzi ad un sì orrendo spettacolo, accorsero altre persone ed allora mi riscossi, ponendomi con esse a ricercare e liberare i corpi affioranti di carabinieri e civili semisepolti, straziati nelle carni dalla terribile esplosione”. Sulla tragedia di Anghiari incombono ancora dubbi e sospetti inquietanti: da giorni si sapeva che i tedeschi avevano piazzato una bomba nella cisterna dell’edificio e forse il rischio fu gravemente sottovalutato.

 

Le vittime

Bartolomei Elena, di Tito, nata ad Anghiari il 22 febbraio 1894, residente ad Anghiari, insegnante, nubile, deceduta per lesioni multiple da schiacciamento.

Capulsini Adamo, di Pietro, nato e residente a Camucia, di anni 45, maresciallo dei carabinieri, coniugato con Irma Mencacci, deceduto per ferite traumatiche multiple da scoppio di mina.

Cocci Maria Giuseppa, di Angelo, nata e residente ad Anghiari, di anni 70, domestica, deceduta per lesioni multiple da schiacciamento.

Faraone Saverio, di Domenico, nato a Picerno (PZ), di anni 35, brigadiere dei carabinieri, celibe, deceduto per ferite traumatiche multiple da schiacciamento.

Fiorini Girolamo, di Maurizio Antonio, nato a Firenze, residente a Talla, di anni 37, appuntato dei carabinieri, coniugato con Elena Mondani, deceduto per ferite da scoppio di mina.

Inci Marietta, di Domenico, nata il 25 febbraio 1885 ad Anghiari, dove risiedeva, domestica, nubile, deceduta per ferite multiple da schiacciamento.

Leucalitti Mafalda, di Alfiero, nata l’8 aprile 1935 ad Anghiari, dove risiedeva, studente e colona, deceduta per ferite multiple da schiacciamento.

Meoni Dante, di GioBatta, nato il 4 novembre 1905 ad Anghiari, dove risiedeva, operaio tessile, deceduto per lesioni multiple da schiacciamento.

Meoni Pasquale, di Domenico, nato il 2 gennaio 1912 ad Anghiari, dove risiedeva, manovale, coniugato con Enrica Panci, deceduto per lesioni multiple da schiacciamento.

Nencioni Palombini Arnaldo, filiato a Probo Palombini, nato il 3 giugno 1930 ad Anghiari, dove risiedeva, studente, deceduto per lesioni multiple da schiacciamento.

Nencioni Palombini Roberto, filiato a Probo Palombini, nato l’11 maggio 1927 ad Anghiari, dove risiedeva, studente, deceduto per lesioni multiple da schiacciamento.

Palombini Probo, di Filippo, nato il 12 aprile 1886 ad Anghiari, dove risiedeva, tipografo, deceduto per lesioni multiple da schiacciamento.

Pieracci Teresa, di Michele, nata a Monterchi il 16 aprile 1886, residente ad Anghiari, domestica, coniugata con Felice Felici, deceduta per ferite multiple da schiacciamento.

Sanleonini Ida, di Cesare, nata a Bucine, residente ad Anghiari, di anni 76, casalinga, vedova di Tito Bartolomei, deceduta per lesioni multiple da schiacciamento.

Socali Teresa, di Erasmo, nata il 14 gennaio 1904 ad Anghiari, dove risiedeva, tessitrice, coniugata con Dante Meoni, deceduta per lesioni multiple da scoppio di mina.

 

 

Per il testo integrale, con le note e i riferimenti iconografici, si veda il mio volume Guerra e Resistenza nell’Alta Valle del Tevere 1943-1944, Petruzzi Editore, 2016.