Marchio de “Il Solco”.

“Il Solco”

Promossa da don Enrico Giovagnoli, Giulio Pierangeli e Gustavo Bioli, la società editrice tifernate “Il solco” rimase in vita dal 1920 al 1935, pubblicando opere di elevato tono culturale che trovarono consensi nello scenario nazionale. Aveva come simbolo un libro con sopra una vanga e il motto “Dissodare”. Si trattò dell’unica e coraggiosa esperienza editoriale continuativa espressa localmente nel Ventennio, quando tutte le aziende accantonarono ambizioni del genere e si dedicarono alla proficua e meno rischiosa stampa di libri e riviste per le principali case editrici.
Sul legame tra Giovagnoli e Giulio Pierangeli, così si espresse Giuliana Pierangeli Lignani: “ […] un altro uomo, una altra posizione politica, ma gli stessi obiettivi ideali […]. Gli obiettivi sono gli stessi tanto che i due uomini pur così diversi per formazione (uno sacerdote, e uno marxista convinto) si intendono formando un binomio fertile di iniziative che hanno lo scopo di mantenere vive le tradizioni culturali della città e aprirle nuovi orizzonti […]. Il libro, bello esteticamente, accurato nella composizione, nitido nella eleganza dei caratteri è per don Enrico e per Giulio Pierangeli il vanto delle tipografie cittadine, che pubblicano anche le loro più modeste opere. Ambedue credono nel potere taumaturgico della carta stampata, ambedue vogliono che il dono della sapienza non rimanga il privilegio di pochi. E scrivono, d’arte e di letteratura l’uno, di problemi economici locali e di progresso sociale l’altro”.

Per la produzione de “Il Solco”, si veda Leopoldo Giombini, La casa editrice “Il Solco”, Unione Arti Grafiche, Città di Castello 1965; si veda inoltre, di Antonella Lignani, Gli inizi della casa editrice “Il solco” di Città di Castello negli anni 1920-1923, in “Pagine altotiberine”, 30 (2006).