La ristrutturazione produttiva che ha interessato la Fattoria Autonoma Tabacchi ha reso inutilizzabile gran parte dell’insediamento industriale a suo tempo edificato nel centro storico. Già a metà degli anni ’70 la proprietà si mosse per studiare progetti di riuso e di radicali trasformazioni.
Nel 1989 furono demoliti i capannoni tra l’ex via del Campaccio e via Borgo Farinario, con l’edificazione dei fabbricati ad uso di abitazione civile addossati alle mura dei Frontoni.
Da allora la sistemazione del resto dell’area si sta rivelando assai complessa e controversa. Il progetto di recupero condiviso tra proprietà e Comune prevedeva di riedificare per un totale di 38.000 metri cubi, assai di meno rispetto alle iniziali aspettative della F.A.T. L’accordo permise di avviare, nel 1989, la demolizione di parte dei capannoni. Alcune scelte architettoniche sollevarono però giudizi aspramente negativi, tanto che il progetto fu sottoposto a qualche significativa modifica. Ciò non riuscì a placare le critiche. Fu in seguito ad esse che nel 1996 Comune e proprietà rinegoziarono l’accordo. Il progetto subì così una radicale revisione, con una riduzione delle volumetrie a circa 24.000 metri cubi.
Il cantiere partì subito, ma dovette essere sospeso perché emersero dei reperti archeologici d’epoca romana. Quello che la Soprintendenza giudicò un “complesso particolarmente interessante”, in quanto “primo rinvenimento di carattere urbanistico riferibile ad una zona pubblica di Tifernum Tiberinum”, bloccò fino al 1999 i lavori nella zona, sottoposta a vincolo, e costrinse a revisionare ancora il progetto.
Mentre l’area subiva un visibile degrado, con capannoni industriali parzialmente demoliti e una vasta area archeologica coperta da sterpi, fu raggiunto un accordo per inserire la ex F.A.T. in un più vasto intervento speciale di recupero urbano. Nel 2004 il “Contratto di Quartiere 2” fu ammesso a finanziamento, risultando primo fra quelli presentati dai Comuni umbri.
I progetti esecutivi e il programma definitivo degli interventi per l’attuazione del “Contratto di Quartiere”, incluso quello per il recupero dell’area ex F.A.T., vennero approvati nel 2007. Intanto però montava una nuova vasta mobilitazione contro il progetto, con forme di protesta ancora in atto: la controversia verte sugli aspetti architettonici degli edifici da costruire, sul rischio di realizzare un “quartiere ghetto difficilmente controllabile” e sulle caratteristiche della costruenda Piazza dell’Archeologia. Ciò nonostante l’amministrazione comunale il 17 ottobre 2009, per non perdere i finanziamenti previsti, firmava la convenzione con la proprietà per dare il via ai lavori. La demolizione dei residui capannoni industriali, è stata effettuata nel corso del 2010.
Nel 2021 si sono conclusi i lavori di costruzione degli stabili e di sistemazione dell’area, denominata Piazza delle Tabacchine, che lascia visibili i reperti archeologici d’epoca romana.