Dentro l’Opera Balilla tifernate

Fondata il 3 aprile 1926 e regolamentata dalle norme approvate il 9 gennaio 1927, l’Opera Nazionale Balilla ebbe il compito di formare giovani integralmente fascisti. Svolse quindi un ruolo strategico nel plasmare una nuova generazione di italiani devoti al Duce, inquadrati militarmente nel regime e pronti a combattere per il fascismo. Il 17 marzo 1930 pas­sò alle dipendenze dell’ONB anche il Patronato Scolastico. A partire dal 1929 l’Opera divenne emanazione del Ministero dell’Educazione Nazionale. Il decreto n. 1839 del 27 ottobre 1937 istituì la Gioventù Italiana del Littorio, che assorbì  l’ONB.

Casa del Balilla

La Casa del Balilla di Città di Castello si situava nei locali di via San Florido n. 30, un tempo, con il nome di Sale Banicchi, abituale ritrovo popolare per feste carnevalesche e spettacoli. La sede restava aperta tutti i giorni per le attività didattiche, assistenziali e ricreative. Vi era anche una biblioteca, con sala di lettura. Nel salone si tenevano conferenze, cerimonie, proiezioni, esercitazioni di canto e scherma. Ospitò anche un ambulatorio. Per quanto fosse ritenuta la migliore della provincia, cominciò a sembrare inadeguata alla metà degli anni ‘30: da un lato non si riusciva ad acquisirne la proprietà per un’ipoteca che gravava sullo stabile; dall’altro i locali apparivano ormai “poco sicuri” e distanti dalla Casa della Piccola Italiana e dalla palestra di Santa Cecilia, dove si concentravano i reparti maschili per le adunate e le esercitazioni….

 

Il resto del testo è nell’allegato.