La valle tra Coldipozzo e Montecastelli.
Montone dal crinale di Coldipozzo
Carta britannica dell'avanzata verso Coldipozzo e Santa Lucia.

Combattimenti a Coldipozzo

Lasciata alle spalle Montone, l’avanzata della 25a brigata  indiana poco più a valle si presentava tutt’altro che agevole: “Il terreno era abbastanza difficile per la fanteria, sebbene permettesse un po’ di copertura; ma il 3° Hussars con i loro Sherman e il resto dei mezzi corazzati dovevano affrontare sentieri minati, ponti distrutti e ripide gole. In un certo punto, lo squadrone A dovette percorrere 50 miglia per raggiungere il reggimento, distante appena 7 miglia”. Lo stesso biografo degli Hussars, dopo aver raccontato il divertente aneddoto, diventato leggenda nel reparto, del soldato Honeyball il quale, preso prigioniero in tale settore del fronte, riuscì a sfuggire alla vigilanza tedesca completamente nudo, vergò questa considerazione: “Ma l’avanzata verso Città di Castello è stata tutt’altro che un piacere e lascia poco spazio all’umorismo”.

Il crinale di Coldipozzo era difeso da piccoli nuclei del 741° Jäger. Oltre alla possibilità di contrastare il nemico da posizione più elevata e da case di solida struttura, i tedeschi trassero vantaggio dai numerosi corsi d’acqua a nord del crinale, che fornivano una importante copertura ai loro mortai e all’artiglieria. I punjabi, sostenuti dalle mitragliatrici dei Northumberland Fusiliers e da reparti corazzati degli Hussars, riuscirono a prendere Coldipozzo e Bizzi di Sotto nella notte del 10 luglio 1944. Tuttavia la resistenza tedesca rimase forte in quella zona e al bivio stradale sottostante fino alla sera successiva. A quel punto i tedeschi abbandonarono Promano e Santa Lucia, raggiunta dalle truppe alleate alle 16.30 di martedì 12 luglio.

Intanto i genieri costruivano due ponti Bailey SS di 50 piedi a Promano e Santa Lucia. Secondo il servizio informazioni britannico, la 114a Jäger Division era ridotta a 800 uomini, stanchi e con il morale basso, e stava cedendo ad altre divisioni sezioni del fronte che non riusciva più a controllare.

 

Per il testo integrale con le note e i riferimenti iconografici, si veda il mio volume Guerra e Resistenza nell’Alta Valle del Tevere 1943-1944, Petruzzi Editore, 2016.