Le vittime della guerra

“Il sangue versato”. Questo è il titolo del volume curato da Pierino Monaldi, con i nominativi dei caduti e dispersi – militari e civili – della seconda guerra mondiale residenti nei comuni dell’Alto Tevere umbro. Indica anche le cause e i luoghi del decesso. Si tratta di un’opera meritoria, perché consegna alla Memoria storica informazioni dettagliate che, con il passare del tempo, sarebbe stato sempre più difficile reperire.
Per quanto riguarda Città di Castello, la guerra costò la vita complessivamente a 481 persone, inclusi i dispersi. Di esse, 289 erano militari, 176 civili, 16 combattenti nella lotta di Liberazione.
I militari del Comune deceduti nella seconda guerra risultano essere 289. Il numero complessivo include i 116 dispersi. Di essi, 26 sono scomparsi in Russia. La dura prigionia in Germania è stata fatale a 38 militari tifernati internati nei campi di concentramento tedeschi.
La seconda guerra mondiale si è contraddistinta per l’alto prezzo pagato dalla popolazione civile, colpita da bombardamenti, coinvolta nei convulsi combattimenti del passaggio del fronte e quindi vittima delle mine e degli ordigni bellici disseminati nel territorio.
Risultano morte per cause di guerra 176 persone, 56 delle quali donne. Più in dettaglio, 54 decedettero per le conseguenze di esplosioni di mine, ordigni e residuati bellici, bombe a mano e proiettili; 36 furono vittime di bombardamenti aerei, 52 di scoppi di granate, mitragliamenti, cannoneggiamenti e colpi d’arma da fuoco; 20 di fucilazioni o rappresaglie.
Nella lotta di Liberazione contro il nazi-fascismo sono caduti 16 tifernati, inquadrati nelle bande della I Brigata Proletaria d’Urto San Faustino, nella XXIIIa Brigata Pio Borri e, successivamente, del Gruppo di Combattimento Cremona. Nove di essi furono vittime della repressione tedesca: otto morirono fucilati, uno impiccato.