Il quarto battaglione della 5a Brigata Garibaldi "Pesaro" assorbì i partigiani stranieri dello "Stalingrado" e mantenne tale denominazione. Suo comandante era un personaggio di rilievo della Resistenza marchigiana, conosciuto e apprezzato da molti partigiani altotiberini: Milutin Pavlicic, detto “Brko” (“Baffo”). Dopo aver aggregato un primo consistente gruppo di montenegrini presso Frontone, “Brko” si era trasferito più a nord, verso Sant'Angelo in Vado. Successivamente era confluito con i suoi uomini nel “Picelli” – insediato tra Cantiano, Pontedazzo e Monte Nerone –, diventandone commissario politico al fianco del comandante Erivo Ferri. Al “Picelli” si era unito un altro nucleo che aveva il suo leader in Poldo Verbovsek, slavo già internato a Piobbico. Il processo di aggregazione visse quindi un altro momento significativo quando “Brko”, d'intesa con i comandanti partigiani italiani, rese autonoma la sua formazione, convogliandovi i numerosi slavi frazionati nei vari gruppi alla macchia. Nasceva così il quarto battaglione “Stalingrado”, forte di 167 uomini tra jugoslavi, soprattutto, e russi, operativo tra i monti Nerone e Catria.