Piloti di Città di Castello

Erano nati a Città di Castello i fratelli Michele e Napoleone Rapini, personaggi molto noti nell’ambiente dell’aviazione internazionale. Entrambi conseguirono il loro primo brevetto da pilota nel 1912 in Francia, dove si erano trasferiti. I concittadini ricordavano Michele come “un artiere che si era fatto aviatore, e nell’aspra lotta per il dominio dell’aria si era conquistata fama e ricchezza”. Napoleone si fece onore con una tournée aviatoria in sud America. Fu il primo pilota a volare sui cieli della Bolivia ed ebbe vasta eco il suo raid in Cile da Valparaiso a Santiago: su un aereo Blériot 50 HP, percorse a 200 metri di altezza i 244 chilometri di distanza in meno di 3 ore.

I due fratelli accorsero al richiamo della Patria ed entrarono come piloti nelle squadriglie dell’aviazione militare. Michele avrebbe preferito combattere, ma per la sua esperienza gli si richiese di istruire nuovi piloti. Proprio al termine di un volo di addestramento a Malpensa, il 4 maggio 1916, l’aereo Farman 1914 guidato da un praticante pilota torinese urtò contro la parete di un hangar e prese fuoco. Rapini morì tra le fiamme; aveva 28 anni.

Di tre anni più giovane, Napoleone continuò a tenere alto il prestigio della famiglia. Appena quattro mesi dopo la morte del fratello, a Mirafiori di Torino ottenne il record di altezza con due passeggeri, salendo fino a 6.306 metri di altitudine con un Caudron G. 4. Dopo la guerra si sarebbe stabilito a Parigi.

Tre altri aviatori tifernati morirono nel 1918. A giugno cadde con il suo velivolo a Malpensa Bruno Leoni; guidava per la terza volta. Il 29 ottobre, probabilmente per le cattive condizioni atmosferiche, precipitò a Puegnago, presso Salò, l’aereo da ricognizione con a bordo il tenente aviatore Elio Rossi e il sergente pilota Natale Giambi: erano decollati dal campo di Ponte San Marco (Brescia) per osservare e fotografare il movimento stradale lungo la Val Rendena, da Thiene a Carisolo. Rossi, inizialmente ufficiale di fanteria, era entrato in aviazione frequentando il campo scuola di Centocelle; Giambi, nativo di Città di Castello, risiedeva a Marsiglia.

Un altro altotiberino combatté con onore nell’aviazione: il mitragliere di aeroplano sangiustinese Costante Pincardini si guadagnò una croce di guerra nell’autunno 1918. …