Monumento e lapide a Parchiule, con i nomi dei partigiani uccisi a Ripa delle Vecchie.

Partigiani di Sestino caduti in combattimento o fucilati

Sestino, 27 luglio 1944

Per unirsi ai partigiani, Ferruccio Manini, cremonese di 19 anni, disertò da un reparto fascista repubblicano inviato a proteggere i lavori sulla Linea Gotica. Catturato dai fascisti, fucilato in località Moruccio di Sestino. Il processo istruito nel dopoguerra contro la Legione fascista “Tagliamento” acclarò che comandò il plotone di esecuzione il sotto-tenente Giorgio Albertazzi; il giovane ufficiale non ebbe remore a subentrare a un suo superiore, che invece si era rifiutato di fucilare Manini.

Manini Ferruccio, di Pietro, nato a Corte de’ Cortesi, Cremona, il 28 aprile 1925; di famiglia di agricoltori; riconosciuto partigiano combattente della 5a Brigata Garibaldi “Pesaro”, Distaccamento Montefeltro, dal 20 giugno al 27 luglio 1944.

 

 

Ripa delle Vecchie (Borgo Pace), 2 settembre 1944

In uno dei trasferimenti tra il territorio di Sestino e l’Alta Valle del Tevere, il 2 settembre 1944 cinque partigiani di Sestino furono sorpresi da un reparto germanico in un casolare di Ripa delle Vecchie (Borgo Pace), dove avevano trovato rifugio per la notte. Don Giuseppe Cucini, appena giunto in quella località per impartire i sacramenti a un moribondo, fu testimone di quanto avvenne: “[…] nell’aia si trovavano al muro cinque giovani in attesa di essere fucilati. Io cercai di convincere un sottufficiale o graduato tedesco affinché desistessero dal compiere la fucilazione, ma questi mi presentò delle bombe a mano e delle armi facendomi capire che erano state rinvenute addosso ai cinque fermati. Nulla valsero le mie preghiere, infatti dopo poco appena ebbi il tempo di benedire in extremis i giovani, che i tedeschi apersero il fuoco. Mi consta che tre rimasero uccisi, mentre altri due avevano fatto finta di essere stati uccisi, sembra che rimasero solo feriti”. Morirono Roberto Santi Laurini, Secondo Guazzolini e Giuseppe Chiarabini.

Chiarabini Giuseppe, di Giovanni, nato a Sestino nel 1923, domiciliato a Carpegna, colono; riconosciuto partigiano combattente della 5a Brigata Garibaldi “Pesaro”, Distaccamento Picelli, dal 15 maggio 1944.

Guazzolini Secondo, di Ermenegildo, nato a Sant’Angelo in Vado il 29 dicembre 1925; riconosciuto partigiano combattente della 5a Brigata Garibaldi “Pesaro” dal 15 maggio 1944, capo nucleo.

Santi Laurini Roberto, di Giuseppe, nato a Sestino il 9 maggio 1922; riconosciuto partigiano combattente della 5a Brigata Garibaldi “Pesaro”, Distaccamento Montefeltro, dal 26 giugno 1944.

 

 

Miraldella (Sestino), 12 settembre 1944

Il 12 settembre 1944, a Miraldella di Sestino, una pattuglia di sette partigiani fu attaccata da una trentina di tedeschi mentre cercava di raggiungere il comando britannico per comunicare informazioni di carattere militare sulla Linea Gotica. Dopo 15 minuti di “disperato combattimento”, nel quale subì la perdita del suo comandante e due feriti gravi, il reparto germanico si ritirò. Ma lo scontro ebbe amare conseguenze anche per i partigiani: due dei cinque colpiti dai proiettili nemici – Fernando Bragoni e Delfo Nannini, rispettivamente di 17 e 23 anni – sarebbero poi deceduti per le ferite subite.

Bragoni Fernando, di Alfredo, nato il 5 maggio 1927 a Sestino, dove risiedeva; riconosciuto partigiano combattente del Distaccamento Montefeltro della 5a Brigata Garibaldi “Pesaro” dal 28 giugno al 15 ottobre 1944; deceduto all’ospedale di Città di Castello il 15 ottobre 1944 in seguito alle ferite riportate in combattimento contro i tedeschi a Miraldella (Sestino) il 12 settembre 1944.

Nannini Delfo / Adelfo, di Pietro, nato a Badia Tedalda il 24 ottobre 1921, residente a Sestino; colono; riconosciuto partigiano combattente del Distaccamento Picelli della 5a Brigata Garibaldi “Pesaro”; poi nel Distaccamento Montefeltro, dal 25 maggio al 22 settembre 1944; ferito in combattimento contro i tedeschi a Miraldella (Sestino) il 12 settembre 1944; deceduto all’ospedale militare di Firenze il 7 maggio (o giugno) 1945.

 

Per il testo integrale, con le note e la fonte delle illustrazioni, si veda il mio volume Guerra e Resistenza nell’Alta Valle del Tevere 1943-1944, Petruzzi Editore, 2016.