Manifesto propagandistico della Giornata del Risparmio.
La seconda metà degli anni Trenta
Nel dicembre 1935, dopo sette anni di commissariamento, la Cassa di Risparmio tornò all’amministrazione ordinaria. Si succedettero le presidenze di GioBatta Gnoni e Dino Vincenzo Dini. Mentre l’agricoltura altotiberina riprendeva la via dello sviluppo, in virtù soprattutto del successo della Battaglia del Grano e dell’estensione della coltura del tabacco, fu confermato lo stretto legame tra istituto e proprietà terriera.
La situazione finanziaria migliorò, con la ripresa dell’incremento dei depositi, la riduzione delle sofferenze e l’ottima valutazione dei titoli di proprietà e degli utili.
La Cassa aderì con convinzione alla politica autarchica e corporativa del fascismo. Il quotidiano “Il sole”, lodandone la gestione, sottolineò la linea di cautela adottata dai suoi dirigenti: “Una attività cauta ed operosa ha formato basi solidissime alla Cassa, che prudentemente prosegue passo passo il suo cammino, fedele agli antichi principi di sufficiente liquidità ed intransigente sicurezza negli investimenti”.