Riproduzione di un francobollo dedicato a Ghadge, Victoria Cross.
L'unico ritratto noto di Ghadge.

Il recupero delle salme di Yeshwant Ghadge e di altri caduti indiani

Nei cruenti scontri a fuoco che ebbero luogo il 10 luglio 1944 sulle alture al confine tra i territori di Montone, Pietralunga e Città di Castello persero la vita 13 soldati indiani e un numero imprecisato di tedeschi. I luoghi dove all’epoca si combatté sono oggigiorno quasi sconosciuti: Morlupo, Monte Marucchino, Castricciano, Colle dei Sorci. Un territorio montuoso ormai disabitato, che però allora assumeva rilevanza militare, perché permetteva ai tedeschi di arroccarsi a difesa delle loro posizioni e resistere all’avanzata degli Alleati.

All’alba di quel 10 luglio, dopo che le mitragliatici tedesche avevano seminato la morte tra gli uomini del suo plotone, invece di ritirarsi il soldato indiano Yeshwant Ghadge si lanciò da solo contro una postazione nemica e ne uccise i componenti lottando all’arma bianca. Alla fine fu abbattuto dai cecchini tedeschi. Tale fu il suo coraggio che ebbe, postuma, una Victoria Cross, la massima onorificenza al valor militare britannica e del Commonwealth.

Ghadge aveva 23 anni. Veniva da Palasgaon, una località dello stato indiano del Maharastra, e lasciava la moglie Laxmibai, sposata prima di partire per fare la guerra in zone del mondo che sicuramente non conosceva.

Fino al settembre 2019 Ghadge, insieme ad altri caduti del suo reparto, era considerato disperso: “missing with no known grave” (“disperso senza tomba conosciuta”), così risulta nel War Memorial di Cassino e nei documenti ufficiali. Un suo commilitone e amico inglese, Albert Goodwin, venne più volte nella nostra valle per tentare di ritrovare la tomba di Ghadge. Ma inutilmente.

Nell’estate del 2019 è emersa dagli archivi britannici nuova importante documentazione. Grazie al caparbio impegno di un nostro amico e collaboratore australiano – Roger Freeman – la Commonwealth War Graves Commission ha scovato il documento che attesta la riesumazione della salma di Ghadge e di altri suoi compagni da parte delle autorità britanniche il 25 ottobre 1945 presso Colle dei Sorci. I corpi, privi di piastrine di riconoscimento ma identificati sulla base di iscrizione lasciate sulle tombe, furono subito portati al cimitero di guerra di Arezzo e cremati. Poi, alla presenza di un religioso hindu, raccolte in un unico contenitore, le ceneri, vennero versate in un fiume.

Oltre a Ghadge, i caduti indiani recuperati nell’ottobre 1945 ed erroneamente da allora considerati “dispersi senza tomba conosciuta” si chiamavano Ramohan Sunderao Madiman (26 anni), Hari Mane (29 anni, sposato), Balu Wagh (25 anni), Balappa Kabbur (22 anni), Luxuman Rane (22 anni), Namdeo Gadare (o Gurdare 26 anni, sposato), tutti uccisi in combattimento il 10 luglio 1944. Insieme ad essi, caduti due giorni dopo tra Colle dei Sorci e Montescosso, Name Jadhao (o Namu Jadmao / Nami Jadmao, 27 anni), Vishnu Ghorpade (o Gorpade, 30 anni), Vishnu Bobate (anni 24, sposato) e Rama Patil (26 anni, sposato).

Scheda delle operazioni di recupero dei corpi.
Retro della scheda, con i dettagli delle operazioni.