Il personale dell’istituto

Inizialmente l’istituto non aveva che tre dipendenti stipendiati, dal momento che le figure di segretario, ragioniere e cassiere erano elettive e non retribuite.
Nel giugno del 1863 entrò in vigore la nuova organizzazione interna. La domenica, destinata per i depositi ordinari, erano di turno un consigliere, il ragioniere e il cassiere, dalle 10 alle 13. Il mercoledì, con lo stesso orario, era il giorno dedicato a ritiri e ad altre operazioni bancarie.
Dal primo gennaio 1875 si stabilì l’apertura quotidiana degli uffici dalle 10 alle 13: per depositi la domenica, il martedì il giovedì e il sabato; per restituzioni il lunedì, il mercoledì e il venerdì.
Nel 1892 erano a libro paga 6 dipendenti, oltre al custode: cassiere, aiuto cassiere, ragioniere “patentato”, primo e secondo commesso contabile e fattorino amanuense. Il numero restò a lungo invariato.
Una nuova pianta organica del personale fu approvata nel 1911. Oltre al direttore, prevedeva 11 figure professionali. Nel 1921 l’istituto stipendiava 14 persone. In epoca fascista l’organico continuò a crescere, tanto che alla fine del 1940, i dipendenti ammontavano a 29.
Le nude cifre documentano la lievitazione degli organici nel secondo dopoguerra: nei primi anni ’50 la pianta organica del ramo credito già prevedeva 26 persone, tra impiegati e personale subalterno; ne lavoravano in esattoria altre 23. Alla fine del 1959 il personale in ruolo in servizio includeva 59 unità, delle quali 37 nel ramo credito e 22 nel ramo esattoriale. Il numero complessivo sarebbe salito a 84 (di cui 14 in esattoria) nel 1970 e a 151 (di cui 12 in esattoria) nel 1979.
Si veda il documento allegato.