Stabilimento metalmeccanico della zona industriale.

I primi insediamenti nella zona industriale

Nel comune di Città di Castello, tra la fine del 1964 e l’inizio dell’anno successivo, lo scenario dell’industria meccanica era dominato dalla SOGEMA, che assumeva un rilievo assoluto con i suoi 303 addetti. Solo la “Go­dioli & Bellanti”, con 30, poteva vantare una consistenza degna di nota. Altre 12 officine minori non contavano che un totale di 37 ad­detti.
L’espansione della motorizzazione stava però creando sbocchi occupazionali nelle au­tocarroz­zerie. La “Modenese” dava lavoro a 17 addetti, la “Monni” a nove, la “Broccoli & Provincia” a cinque; la Compagnia Autolinee Tiberine aveva un totale di 61 dipendenti tra meccanici e autisti.
Le imprese del settore seppero cogliere l’opportunità offerta dalla creazione della zo­na industriale. Il nutrito gruppo di aziende già trasferite nel 1967 testimoniavano della diversificazione produttiva in atto in campo metalmeccanico: la “Godioli & Bellanti”, la CIB di Bambagiotti (costruttrice di prefabbricati meccanici), la F.lli Marioli, la CARIVO (costruzioni meccaniche), la BIMA (stampaggio la­miere e bulloni), la fonderia artistica di Antonio Carmignani, la TE­MOCA (impianti idraulici e termici), la “Massetti” (impianti idraulici), la “Ercolani” (costruzioni radiomeccaniche) e le autocarrozzerie Compagnia Autolinee Tiberine, Vicenti-Serroni-Amantini, Monni e Bacchi. Si trattava di 13 aziende su un totale di 39 già insediate nella zona industriale.