Il primo salone della Cassa, ricavato in quello che un tempo era lo stallone di palazzo Bufalini.

Dopo la Grande Guerra

Nel dopoguerra la Cassa di Risparmio non abbandonò il tradizionale solco di una prudente gestione per mantenere la sua solidità finanziaria. Ma ancor più che in passato, considerata la pressione esercitata dalle emergenze sociali, si vedeva in essa lo strumento essenziale per dare impulso allo sviluppo economico. In quegli anni la presiedette Adolfo Maioli.

Intanto cominciava a mutare lo scenario economico urbano, con l’industria tipografica che si stava consolidando e la crescente consistenza che assumeva la Fattoria Autonoma Consorziale Tabacchi. Inoltre nell’Alta Valle del Tevere si verificò un radicale cambiamento dei tradizionali equilibri di potere.

Si veda l’allegato.