Città di Castello e la limitrofa Toscana nell”800

Non si è reperita ancora molta documentazione, a Città di Castello, sui rapporti con la vicina Toscana nell’Ottocento. Le frammentarie informazioni contenute in materiale di archivio e in pubblicazioni permettono comunque di avviare uno studio che dovrà necessariamente essere approfondito. Le problematiche economiche e culturali di Città di Castello non possono prescindere dall’analizzare il territorio tifernate come una realtà di confine. Quando esso era statale – tra il Granducato di Toscana e lo Stato pontificio – pesava indubbiamente assai di più di quando si trasformò in confine regionale; comunque, si rivelò sempre un gravoso ostacolo a un più armonico sviluppo della valle. Come vedremo, nel XIX secolo, pur in presenza di problemi e frizioni, maturò progressivamente una proiezione di Città di Castello verso la Toscana, alla quale la legavano i suoi “interessi principali”.

Le relazioni redatte dagli amministratori municipali tra il 1809 e il 1811 gettano un po’ di luce sugli scambi commerciali tra Città di Castello e i territori confinanti nei primi decenni dell’Ottocento. Riguardavano quasi esclusivamente l’agricoltura e l’allevamento, che avevano un ruolo dominante nell’economia di autoconsumo del Tifernate. Si legge in un prospetto statistico: “Le risorse del paese, e territorio, sarebbero l’esito a grano, e bestiame all’estero cioè in Toscana, e Regno Italico, segnatamente in maiali, che quasi tutti nascono, e si allevano nel territorio, e si ingrassano ancora allorché vi è abbondanza di ghianda”. E ancora: “Le bestie minute, cioè castrati, capre, pecore che si vendono per macello sono pochissime, giacché per sfamo della popolazione, dai maccellari venditori, si provvedono la maggior parte fuori di territorio. […] Molte quantità di vitellame restano nel territorio, e molti se ne acquistano dalla Marca, Urbinate e Perugino. Lo stesso succede relativamente ai bovi, e degli uni, e degli altri si fa commercio nel territorio, e nella Toscana” …

Il testo continua nell’allegato.