1994 – politiche

Rispetto alle elezioni di due anni prima, lo scenario politico è stato profondamente scosso dallo scandalo di Tangentopoli e dall’inchiesta giudiziaria “Mani pulite”. Inoltre la nuova legge elettorale introduce un sistema misto maggioritario e proporzionale e costringe gli schieramenti ad aggregarsi. Le forze della sinistra (PDS, PSI, Rifondazione Comunista, Rete, Verdi e Alleanza Democratica) formano l’Alleanza dei Progressisti. Al centro si costituisce il Patto per l’Italia, con l’alleanza di Partito Popolare Italiano – nato dalle ceneri della Democrazia Cristiana – e Patto Segni. Il Polo di centro-destra, guidato da Silvio Berlusconi, mette insieme Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord e il Centro Cristiano Democratico).
I Progressisti vincono a Città di Castello, sebbene con un risultato inferiore alle attese, ed eleggono nel collegio uninominale n. 3, che include l’Alto Tevere, Mauro Agostini (PDS). Per quanto riguarda le liste, il Partito Popolare eredita solo la metà dei voti della Democrazia Cristiana. Tracollo anche del Partito Socialista, che perde quasi 3.000 voti. Nel centro-destra Forza Italia va oltre il 15% dei consensi; Alleanza Nazionale raggiunge il 14,21% rispetto al 5,7% che aveva il Movimento Sociale-Destra Nazionale. A sinistra il PDS guadagna oltre 1.500 voti; Rifondazione Comunista ne perde più di 700.

Il confronto tra i dati del Senato (per eleggere i senatori bisogna avere 26 anni) e della Camera dei Deputati evidenzia lo spostamento a destra dell’elettorato giovanile.
In allegato, il riepilogo statistico dei dati elettorali…