Atlante della Memoria

Alta Valle del Tevere 1943-1944

Mappa interattiva

Gli altotiberini in guerra
Il volume “L’Alta Valle del Tevere e la Grande Guerra” tratta estesamente le problematiche militari del conflitto. Questa sezione del sito propone soprattutto una selezione di testimonianze di soldati altotiberini, cercando di ricostruire attraverso le loro esperienze i vari aspetti della guerra: la vita di trincea, il dramma della battaglia, i massacri, l’insidia degli attacchi con il gas, la tensione dei bombardamenti, la lotta contro la neve, le precarie condizioni igieniche, l’assistenza ai feriti e ai malati, lo strisciante malcontento, la difficoltosa corrispondenza con i famigliari, gli interrogativi spirituali, la voglia di evasione, lo stridente contrasto tra eroi e imboscati; e inoltre, le contrastanti emozioni della ritirata e della vittoria, la tragedia dei tanti prigionieri internati nei campi di concentramento austro-ungarici.

I prigionieri

L’inquietante annuncio alle famiglie che, dopo un combattimento, un loro congiunto militare era dato per disperso veniva solitamente temperato dalla speranza che si trovasse prigioniero del nemico. Talvolta risultava vero. Però le informazioni sui detenuti nei campi di concentramento austro-ungarici giungevano con esasperante lentezza. Per i famigliari iniziava così la lunga, affannosa e angosciata ricerca dei propri cari. A vivere...

Ferite e malattie

Per la prima volta, nella Grande Guerra, gli uomini deceduti per ferite subite in combattimento furono assai più numerosi di quelli vittime di malattie. L’elenco dei caduti altotiberini allegato al volume riporta, nei casi in cui è stato possibile accertarle, le cause del decesso. Si tratta di una impressionante casistica della devastazione dei corpi umani provocata dalla guerra…

Sotto la valanga: testimonianza di un sopravvissuto

Giuseppe Ranieri, della frazione tifernate di Riosecco, raccontò allo zio sacerdote come fu travolto da una valanga, e poi salvato, nel marzo del 1916: “Il giorno 9 marzo come soldati che conoscono il loro dovere andavamo lieti e tranquilli, come si può essere quassù, a sgombrare una strada dalla neve che abbondantissima era caduta durante la notte. Erano circa le otto del mattino quando una sessantina di...

Un eroe da “Domenica del Corriere”

Nel numero del 7 ottobre 1917, Achille Beltrame – il celebre autore dei disegni di copertina della “Domenica del Corriere”, immortalò l’insolta impresa di un coraggioso fante di Citerna: “Il giorno 23 agosto 1917, il 159° Fanteria raggiungeva la vetta dello Jelenik, spingendo anche un battaglione all’occupazione di quota 747. Il soldato Leopoldo Buoncompagni [in realtà Boncompagni] da Citerna...

Gli “imboscati”

Nella cronaca e nei documenti altotiberini la questione degli “imboscati” diventò oggetto di aspre polemiche nel 1916. Già all’inizio dell’anno il periodico socialista “La Rivendicazione” esprimeva il suo plauso per il decreto luogotenenziale contro l’imboscamento, sperando servisse a stanare quei raccomandati che fino ad allora erano riusciti a schivare i rischi del fronte…

Dall’Isonzo al Piave. La drammatica ritirata di Venanzio Gabriotti

Lo sfondamento del fronte da parte del nemico colse il tenente Venanzio Gabriotti e il suo reparto del 43° Fanteria a Britof. La notizia giunse confusa e suscitò stupore: si riteneva inimmaginabile un cedimento della linea difensiva italiana. L’ufficiale tifernate e i suoi uomini ebbero l’immediata percezione che si stava verificando qualcosa di straordinario. Iniziò una ritirata che talora assunse il carattere...

La rotta di Caporetto: nuovi documenti d’archivio

Il generale di Città di Castello Vito Corsi conservava in archivio documentazione di grande interesse sui drammatici giorni successivi allo sfondamento del fronte italiano da parte degli austro-tedeschi tra Plezzo e Caporetto. I dattiloscritti – non datati, ma di poco successivi a quei fatti – sono i Diari di 12 divisioni che operavano nel settore del medio Isonzo e sull’altopiano della Bainsizza; riportano in...

I giorni della vittoria nel diario di Venanzio Gabriotti

All’inizio dell’offensiva il tenente Venanzio Gabriotti era sul Grappa, di riserva con il suo reparto. Se ne rammaricava; scalpitava per poter partecipare a un’azione che percepiva come risolutiva. Poi giunse anche il suo momento: combatté sul Col Berretta e sul Monte Asolone; fu tra i primi a conquistare il Col Bonato – azione che gli valse una medaglia di bronzo al valor militare –; poi inseguì...

Un crollo per sfinimento: testimonianze di prigionieri e disertori austro-ungarici

L’impero danubiano, assediato e spossato, finì con il mancare delle risorse umane per rimpiazzare prontamente le vittime del sanguinoso stillicidio e per far riposare gli esausti sopravvissuti di anni di guerra di trincea; inoltre scarseggiavano viveri, materiale bellico, nuove tecnologie militari, persino il carburante per far giungere i rifornimenti in prima linea. Heinz von Lichem spiega proprio con gli stenti dei soldati...
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