Prima dello scoppio della guerra, l’esercito austro-ungarico ebbe modo di individuare e fortificare i punti strategici che avrebbero dovuto reggere l’urto offensivo degli italiani. Naturalmente privilegiarono posizioni in altura, più difficilmente accessibili e dalle quali potevano bersagliare gli attaccanti con ogni tipo di arma. Lo sottolineò Gabriotti: “[…] noi possedevamo le pendici ed i nostri vicini le vette a perenne nostra minaccia. Non è l’estensione che ha valore in una conquista simile ma l’elevazione” . Avanzare verso l’Isonzo e respingere il nemico dalle sue prime difese costò dunque gravissime perdite…